sabato 29 novembre 2008

Pennellate

Ma io che cosa ne so dei problemi degli altri, delle tragedie che affliggono l'umanità. Cosa ne so dei cinesi, dei suici di massa, dei delfini che affogano dentro buste di plastica.

E tu a raccontarmi di catastrofi in tv, di giornali, opinionisti, ma che ne so, dei tuoi problemi, di giovani alcolisti, di percentuali e schemi, di carceri affollate, di turni massacranti, la flessibilità, di reni che si spezzano, di miliardi sputtanati ogni anno in psicofarmaci, di embrioni sottovetro, referendum boicottati, della fuga dei cervelli e della diserzione del mio, l'apertura dei bordelli dopo secoli d'oblio. Di oblio. Oblio.

Ma che cosa so dei tossici che aspettano negli angoli dosi di carità, dei treni dagli orari incomprensibili, della paura di morire congelati, della fame degli stracci, dei preti pedofili, delle stragi dei treni dagli autori indicibili, dei papponi albanesi.

Forse è colpa delle regole del vivere civile, come avere sempre qualcosa di sensato da dire.

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