mercoledì 9 settembre 2009

Lungo un piccolo sentiero di montagna mi fermai un istante a pensare a cosa stessi facendo. Guardandomi indietro vidi che avevo fatto molta strada, incontrato ostacoli che si presentavano di rado, ma che furono molto difficili da superare; nelle tasche tracce di tutto ciò che avevo toccato, sentito, odorato, masticato, amato.
Nel petto avevo solo il cuore che batteva un po'affannato per la strada pendente che scoscesa impediva quasi la risalita. Non mi sono mai arresa, tanto meno in questo momento...

martedì 24 marzo 2009

Sol Solis (Moving Mountains)

Take your hands away from your face
so i can see everything you are
and everything you used to be,
you used to be to me
something you dont wanna be, i know.

You, you're like the sun
and i am earth
together we're one
but someday
your fire will die
and i'll grow cold
without sunlight.
And i will freeze, baby
i will die, i would freeze, i would die for you.

Things, they always die
just give it time.
but we, someday we'll see
our love will shine,
our love will shine.

Your love wont fade, darling.
lover, i cannot do this alone
things like this are better off untold
someday the sun will die and i'll grow cold
i hope someday your love finds it's way home.

mercoledì 11 febbraio 2009

AFTER SO MUCH TIME

Dopo tanto tempo di assenza, il richiamo del Blog ha cominciato a farsi sentire...sempre più imperante, allora dato che sfrugacchiavo tra le scatole magiche dal contenuto sempre sorprendente ho ritrovato alcune righe scritte su stralci di foglio sgualciti:

Mi affaccio alla finestra e
sento il sapore del mare infrangersi agli scogli
Risveglio il senso dell'insonnia
che mi trasporta nella notte bianca

Luna che ammiri ascolta
il sentimento che scagiona da ogni azione
Nel silenzio di questo buio
inoltra le responsabilità e
lasciami sognare finchè posso agire

Prendi il mio peso e lascialo sospeso
non darmi fastidio perchè non voglio ferirti,
non darmi il tormento perchè non voglio sfinirmi.

Cullami in questo momento in cui
il vento sposta i capelli senza dargli un senso e
butta il mio cuore in questo lenzuolo nero
pieno di fori scintillanti,
mentre attendo che si squarci nell'immenso.

Perdimi ora per non seguirmi poi,
non sentirti mio
perchè la sgradevolezza del respiro
ti porta ad essermi ostile.

Le mie mani afferrano aria,
sfugge il senso della realtà e
ad occhi aperti mi abbandono al vuoto.

martedì 27 gennaio 2009

Californication

Dear Karen,
If you're reading this, it means I actually worked up the courage to mail it, so good for me! You don't know me very well but if you get me started, I have a tendency to go on and on about how hard the writing is for me. This, this is the hardest thing I've ever had to write. There's no easy way to say this so I'll just say it. I met someone. It was an accident, I wasn't looking for it, I wasn't on the make. It was a perfect storm. She said one thing, I said another. Next thing I knew I wanted to spend the rest of my life in the middle of that conversation. Now there's this feeling in my gut: she might be The One. She's completely nuts in a way that makes me smile, highly neurotic, a great deal of maintenance required. She is you, Karen. That's the good news. The bad is that I don't know how to be with you right now. And it scares me. Because if I'm not with you right now, I have this feeling we'll get lost out there. It's a big, bad world full of twists and turns and people have a way of blinking and missing the moment. The moment that could have changed everything. I don't know what's going on with us, and I can't tell you why you should waste a leap of faith on the likes of me. But damn you smell good. Like home. And you make excellent coffee, that's got to count for something, right? Call me.

Unfaithfully yours, Hank Moody

Have you ever read something better?

giovedì 1 gennaio 2009

Si chiude il cerchio

Si spara a Gaza  si muore a Napoli. 
Gli ebrei lanciano missili terra-aria a sensori termici a caso su Gaza solo per il gusto di sterminare. 
Un napoletano lancia un missile-giocattolo da 100 euro e uccide il suo bersaglio solo per il gusto di festeggiare.
Si spara a Napoli e si muore a Gaza.

venerdì 19 dicembre 2008

Vocapatch

Mia madre mi avvisa che il mio ordine gerarchico è cambiato. Niente soldi oggi, ho lasciato un casino in camera. Se il parentato si lamenta sempre della saponetta a terra, della poca benzina che lasci nella sua macchina, delle regole di una casa poco pulita o molto sporca, allora il 68 non è stata vera rivoluzione. Piuttosto un branco di caproni guidato da un gruppo che credeva di cambiare le cose.
Degli affiliati del cazzo convinti che il loro pensiero, in quanto giusto, non possa andare incontro a contraddizioni di fondo.
Eppure ci sarà un modo per farvi imparare a programmare il videoregistratore o i canali della televisione.
Ci sarà un modo per farvi imparare ad usare il computer.
Soprattutto ci sarà un modo per farvi capire che nel mondo degli adulti io non ci volgio nemmeno mettere piede.
Vorrebbe dire dover buttare ogni convinzione capitale per avere in cambio la sicurezza e l'accoglienza di una casa dove reprimere ulteriormente il cinismo che mi è stato trasmesso. Dove poter crescere un figlio cui insegnare l'altruismo e il rispetto, ma al quale il mio atteggiamento susciti almeno del sospetto.
Vorrebbe dire andare a letto con odio represso e morire nel sogno.
Ecco cosa volete per me: dovermi trovare un giorno a scegliere fra Bio Presto e un detersivo senza marca, ma che costa meno.
Scelgo il male. Scelgo di essere figlio. Scelgo di non imparare. Perchè quello che posso creare, in generale, è solo il male.

lunedì 15 dicembre 2008

ANNA MOLLY_IX_Cap

“Credo che un’avventura del genere possa raramente capitare. Da un’eccitazione ad una desolazione totale che non si può neppure immaginare. È incredibile come il mondo possa apparire surreale nonostante si viva giorno dopo giorno la realtà. Mi chiedo come si possa progettare un futuro se nemmeno si è sicuri del presente.
Oggi sicuramente l’ho capito più che mai un presente tira l’altro, è questo che costruisce il futuro, nient’altro. Al momento vorrei solo andarmene da qui…perché forse non è il mio posto.
Un solo istante, una sola ora, un solo giorno, completamente sola.
Ho avuto giorni migliori.
Non avrei mai creduto di poter arrivare a questa sensazione, ma nella vita c’è una prima volta per tutto.
Una solitudine che nemmeno nella mia stanza sono mai riuscita a sentire. Nonostante il luogo sia totalmente sommerso di gente, mi sento sola.
Sento il bisogno di una stabilità.
Avrò ancora voglia di cercarla, ma soprattutto, sto facendo qualche sforzo per trovarla?
Forse è una di quelle sensazioni passeggere delle quali si può fare a meno di curarle, semplicemente aspettando che passi e poi, vedere cos’accade nel futuro immediato.
Non è una condizione necessaria credo, ma col fatto che ora la vivo, sento come se la successione degli eventi portino di continuo solo in quella fottutissima direzione.
Sarà un segno che non riesco a cogliere? Sarà che la mia presenza qui è di troppo. Sarà che non ci capisco più un cazzo di niente? Non so. Mi viene solo in mente una terribile visione di quello che voglio fare ma che non riuscirò mai a realizzare. Una sensazione che non auguro a nessuno, anzi, eviterei anche di parlarne se solo non mi sentissi così giù in questi giorni.”

Anna Molly aveva avuto un periodo per evadere dalla solita monotonia della sua vita, ovviamente non mollò le sue abitudini, ma sperimentò quella parte di sé che ancora non si svelava del tutto, l’intraprendenza.
Partì, da sola.
L’esperienza l’aveva formata e non poco, anche se mentre si trovava sul luogo i pensieri non l’abbandonarono mai, perché il posto dove ti trovi spesso allevia la mente, ma non la libera specialmente quando è troppo ingombrata da malsane attitudini.
Quella vicenda la fece riflettere su come percepirsi in momenti di isolamento, aveva voglia di fuggire ma era decisamente impossibile. Non so a quanti possa essere successa una cosa simile: trovarsi in un luogo gonfio di gente, ma sentirsi soli, completamente soli.
Le circostanze che si erano create per quella situazione si svolsero molto velocemente senza nemmeno avere il tempo di reagire, e allora pensava che il presente modificava anche l’imminente futuro.
Rimane il fatto che Molly decideva per sé stessa qualunque cosa, le sue azioni erano libere da giudizi, prese di posizione, agiva senza che nessuno avesse voglia di criticarla. Si sentiva bene, con tutto, con tutti. Era accettata, apprezzata, stimolata da ogni punto della nuova città che la circondava. Amava tutto in quella nuova scoperta. Quell’incessante guardarsi intorno e captare in ogni cosa l’ispirazione per andare avanti e sentire il suo stato d’animo cambiare.
Ma c’era sempre qualcosa che succedeva per ingannarla di nuovo e farla inciampare su se stessa.

“I don’t under stand why but even though I’m on the other part of the world people say always the same things about me: strange, weird, special?
Somebody says that “it’s better to be weird than boring as such as a common person”.
Well sometimes I would like to feel like a “normal” one.
I don’t know why but in some situations I feel really uncomfortable like when you are thrown in a box. Nobody cares.
I could stay hours thinking about how to change my self to be someone else. It’s a very tough work.
Sometimes I tell my self that I’m fine on this way but there’s a part of me that wants to let me be the me I will never be.
It makes me suffer ‘cus I always think how to make that changement.
The more I try the less I can’t do it.
I feel a kind of pain when I push my self on the top of the best. I am conscious that perfection doesn’t exist but I need it”.

Collaboration