venerdì 19 dicembre 2008

Vocapatch

Mia madre mi avvisa che il mio ordine gerarchico è cambiato. Niente soldi oggi, ho lasciato un casino in camera. Se il parentato si lamenta sempre della saponetta a terra, della poca benzina che lasci nella sua macchina, delle regole di una casa poco pulita o molto sporca, allora il 68 non è stata vera rivoluzione. Piuttosto un branco di caproni guidato da un gruppo che credeva di cambiare le cose.
Degli affiliati del cazzo convinti che il loro pensiero, in quanto giusto, non possa andare incontro a contraddizioni di fondo.
Eppure ci sarà un modo per farvi imparare a programmare il videoregistratore o i canali della televisione.
Ci sarà un modo per farvi imparare ad usare il computer.
Soprattutto ci sarà un modo per farvi capire che nel mondo degli adulti io non ci volgio nemmeno mettere piede.
Vorrebbe dire dover buttare ogni convinzione capitale per avere in cambio la sicurezza e l'accoglienza di una casa dove reprimere ulteriormente il cinismo che mi è stato trasmesso. Dove poter crescere un figlio cui insegnare l'altruismo e il rispetto, ma al quale il mio atteggiamento susciti almeno del sospetto.
Vorrebbe dire andare a letto con odio represso e morire nel sogno.
Ecco cosa volete per me: dovermi trovare un giorno a scegliere fra Bio Presto e un detersivo senza marca, ma che costa meno.
Scelgo il male. Scelgo di essere figlio. Scelgo di non imparare. Perchè quello che posso creare, in generale, è solo il male.

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