martedì 4 novembre 2008

Da M.Jolie a Antoine

"Caro Antoine,
non so se ti ricordi di me, sono quella persona che un giorno ti disse quanto fosse stato bello averti conosciuto.
Ancora conservo quel piccolo oggetto che portasti con te al primo incontro, casuale, ma direi fondamentale. Sono stata una sciocca a non avere avuto pazienza nel decidere ciò che avessi voluto fare dopo quel giorno; forse ora non mi troverei qui a scriverti.
Ricordo ancora il profumo che il tuo collo emanava, la collana col filo nero che circondava la pelle lasciandola leggermente arrossata.
Lo scontro repentino ci ha lasciati un po'sorpresi, ma in fondo quel giorno sarebbe dovuto accadere qualcosa, me lo sentivo.
Pensa che quando sono uscita di casa, quella mattina, ho preso per sbaglio tra le mani una locandina di un Cafè a pochi passi da casa mia, e avevo diciso di recarmi lì per colazione, da sola. Premetto che colazione la faccio sempre a casa. Da lì tutto avrebbe dovuto prendere una nuova forma, non era più la routine di sempre.
Seguo nome e via scritti sul depliant: La Fourmi, 74 Rue des Martyrs (XVIII). Avevo camminato un pochino, circa 15 min per arrivare, e quando ho voltato l'angolo, ecco che c'era qualcuno ad attendermi dietro.
Antoine c'eri tu.
Le tue cose caddero rovinosamente a terra, ti ricordi?
Mi sono davvero sentita a disagio, non sapevo da dove cominciare, e alcuni fogli avevano cominciato a volare via! Fortunatamente il corso di Kick Boxing aveva migliorato un po' i miei riflessi!
Raccolsi le tue pagine e tu le mie, ti vidi colpito da quei fogliacci che tenevo poco prima sotto braccio. Schzzi e scarabocchi, paesaggi, persone e stupidi versi sovrapposti; cominciasti a leggere ad alta voce. Giuro che la cosa mi infastidì non poco. Non si fa così! O sbaglio?!
Nonostante tutto andammo insieme a La Fourmì. Che posto fantastico, perfetto per bere qualcosa o mangiare, con vista sul Louvre, dove si possono sfogliare quotidiani di tutto il mondo. Il posto era molto bello e confortevole, ma la cosa più affascinante era la libreria sul retro. Direi incantevole.
Seduti al tavolo avrei preso un croassant e un succo di frutta, tu invece una fetta di torta con caffè.
Il dialogo cominciò a farsi interessante quando mi dicesti di conoscere diversi esponenti della letteratura contemporanea, gente sentita, e risentita, per la quale nutrivo profonda ammirazione. I nostri numerosi punti in comune mi affascinavano non poco, destavano interesse, ma soprattutto mi colpì l'ambiente in cui ti trovavi ogni giorno. Mi parlasti di artisti, creazioni, immaginazione e filosofia, idealismi e correnti d'arte, muovendo nel mio cervello quelle leve che difficilemnte riuscivo a spostare da un po' di tempo a questa parte.
E sì, avevo davvero bisogno che qualcuno lo facesse.
L'averti conosciuto è stato di profonda importanza, perchè ho capito quale dovesse davvero essere la mia concezione di vita.
La penna che mi regalasti è ancora nella mia agenda, scrivo solo pensieri stupendi.
Devo confessarti che non ho mai provato interesse fisico nei tuoi confronti, ma solo una pura attrazione mentale. Possibile? E' possibile instaurare un rapporto su ciò?
Il motivo per il quale ci siamo salutati e mai più rivisti, credo sia stato perchè quel tipo di rapporto non poteva esistere. Perchè, mi chiedo perchè.
Se sei in grado di darmi una risposta ti prego di farlo al più presto!
Salut...
M.Jolie"

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